Regia di Chris Renaud, Patrick Delage vedi scheda film
Una piacevole parentesi di freschezza, che mostra picchi notevoli pur sé con uno storytelling non pienamente convincente nel complesso
In un’estate dominata dai blockbuster targati Mickey Mouse e dalla parentesi italiana dei Me Contro te, arriva un nuovo sequel della saga di Cattivissimo Me con protagonisti Gru e i Minions. Le premesse per un film spassoso e brillante ci sono tutte, pur se con una domanda di sottofondo: che si saranno inventati questa volta per non tradire le aspettative?
Il film si apre con una lunga scena action, molto cool anche per una scelta musicale di gran stile, con gli inconfondibili Heitor Pereira e Pharrell Williams. Si gettano subito le basi per un nuovo intreccio divertente ma senza dimenticare un pizzico di suspence: Gru, insieme ai più fedeli tra i Minions, sembra tornare sui suoi passi e alla sua vecchia vita, accettando di presenziare al raduno dei Cattivissimi della sua generazione. Di cattivi ce n’è di tutti i tipi, ma su tutti spicca Maxime, con il suo piumino verde appariscente e il suo accento marcatamente francese, almeno nella versione italiana interpretata da Stefano Accorsi.
Niente paura: Gru è un agente speciale della Lega Anti Cattivo e nulla può scalfire la sua integrità. Da questo raduno, tuttavia, iniziano nuovi guai per Gru e la sua famiglia, costretti ad aderire ad un programma di protezione.
Un susseguirsi di situazioni divertenti, cambi d’identità improbabili, nuovi prestantissimi vicini di casa e nuovi nemici, o almeno così pare all’inizio.
E soprattutto nuovi Super Eroi, a conti fatti, la vera chicca del film, la vera novità che fa sperare in un fantastico spin-off futuribile: i Mega Minions sono irresistibili, goffi e inconsapevolmente geniali, uno dei motivi per cui vale la pena non perdere il film.
Per il resto, il film fa il suo e intrattiene, pur se con minor brillantezza degli episodi precedenti, soprattutto nella fin troppo lunga premessa.
Per poi trovare nuova linfa nella seconda parte e recuperare, almeno in parte, lo spirito originale che contraddistingue la saga.
Lo storytelling in sé fatica a decollare nel suo complesso, mostra dei picchi notevoli qua e là ma poco amalgamati tra loro.
Il risultato finale è comunque una piacevole parentesi di freschezza in un’estate non particolarmente ricca di film adatti ai più piccoli…eppure la voglia di cinema per ragazzi c’è, è viva e se ne vorrebbe avere sempre di più, anche durante la lunghissima pausa estiva dei nostri cari ragazzi.
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