Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Val Kilmer offre una potente interpretazione di una delle figure più incendiarie del rock, ma purtroppo Oliver Stone non è in grado di gettare molta luce su ciò che circonda il protagonista. VOTO: 7,5/10
Il film si limita a proporre una figura superficiale e mitizzata di Jim Morrison, priva del necessario approfondimento psicologico e spesso espressione più delle idee del regista Oliver Stone e delle aspettative del pubblico, che della realtà biografica. Il film non sviluppa l'importanza della carriera musicale del cantante, in particolare il suo ruolo nello sviluppo della musica degli anni sessanta, quando invece Jim Morrison e la sua band hanno scritto la storia della musica. Il film si concentra molto poco sullo sviluppo delle caratteristiche del cantante e avrebbe potuto mostrare molte più scene sul suo processo creativo con i suoi capolavori musicali. Inoltre avrebbe potuto mostrare molte più scene sulla vita musicale di quel momento, dato che il musicista era stato fortemente alimentato dalla musica dell'epoca, il che rende difficile la comprensione per lo spettatore che non ha familiarità con la vita e con i brani dei cantanti e in generale con la musica degli anni sessanta. In definitiva emerge dal film un ritratto limitato della stile musicale degli anni sessanta.
E' necessario precisare come sorgano molte controversie riguardo al ritratto di Jim Morrison, che enfatizza e spettacolarizza troppo il lato "tenebroso" e dissoluto del cantante. Nel film Morrison viene presentato come un pazzo psicopatico, facendo passare un'immagine distorta di uno degli artisti più talentuosi di tutti i tempi. Il film di Stone si incentra fondamentalmente sugli aspetti controversi della vita del cantante, in particolare la sua crescente ossessione per la morte, il suo abuso di alcol e droghe, i suoi scandali sul palco e i suoi tradimenti amorosi. Nel film vengono messi in risalto ed ingranditi soprattutto i suoi difetti, accantonando quasi completamente il suo lato umano e il suo talento astistico sia come poeta che come musicista. Così dipinto il personaggio non può suscitare un reale interesse verso chi non ha mai sentito parlare dei Doors, soprattutto perché è abbastanza difficile per lo spettatore immaginare come siano arrivati a fondersi e raggiungere la chimica corretta che hanno raggiunto i quattro membri della band se il loro leader ha avuto questo comportamento sempre così instabile, distaccato e addirittura ostile, come mostrato in questo film.
Altre polemiche sono legate alla sostanziale inaccuratezza storica degli avvenimenti narrati nella pellicola, basati per la maggior parte su persone e fatti reali, ma ampiamente filtrati dalla visione romanzata dei fatti e dei personaggi del regista Oliver Stone, che ha liberamente inserito per enfatizzare il ritratto mitizzato e decadante di Morrison da lui dipinto.
Fortunatamente il film è retto dall'elettrizzante interpretazione di Val Kilmer nei panni di una delle figure più incendiarie del rock e soprattutto nelle scene dei concerti in cui egli deve cantare sul palco fa davvero tremare le vene dai polsi talmente si ha difficoltà a distinguere l'attore dal personaggio. L'interpretazione che regala è straordinaria, in quanto interpretare un personaggio realmente esistito è già di per sé una cosa molto difficile a prescindere e oltretutto l'attore doveva reggere l'intero film completamente da solo e sopportare dei tempi molto lunghi, riuscendo a fare tutto ciò con una superlativa stoicità e una naturalezza quasi disarmante. La sua interpretazione risulta talmente eccezionale da elevare l'intero film, in quanto l'attore è riuscito laddove Oliver Stone ha fallito, ovvero rappresentare l'essenza del vero Jim Morrison e sviscerarne il leggendario talento. La bravura dell'attore è stata quella di riuscire a cantare nello stesso identico modo del cantante e infatti in alcune scene sembra di vedere Jim Morrison prendere vita sullo schermo. L'attore si è talmente spersonalizzato che scompare del tutto per far spazio esclusivamente al personaggio e questa è una cosa che si è vista raramente al cinema. Uno scandalo che Val Kilmer per questa eccellente interpretazione non sia stato candidato all'Oscar o quantomeno al Golden Globe.
E' proprio la stellare interpretazione di Val Kilmer (assieme ovviamente all'eccellente messa in scena di Oliver Stone) che mi porta a dare al film comunque un giudizio positivo, nonostante i punti negativi elencati.
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