Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Gary Johnson, professore universitario di filosofia e psicologia armeggia sulla lavagna con pennarelli e cancellino per imprimere nella mente dei propri studenti il significato della vita. Il compromesso che dovrebbe renderla interessante ma non troppo spericolata è rappresentato dall'Io freudiano che cerca costantemente di portare equilibrio tra l'Es egocentrico, deputato alla soddisfazione dei desideri e dei bisogni più elementari, ed il Super-Ego, decisamente razionale, chiamato a censurare la libertà d'azione attraverso modelli comportamentali e regole apprese nella dimensione sociale dell'individuo. Mentre Gary Johnson si sbraccia per comunicare l'importanza delle tre istante intrapsichiche terrorizzate da Freud e l' importanza delle azioni, consce ed inconsce, nel regolare il comportamento in una società civile, è impossibile non pensare alla vita noiosa dell'insegnante fatta di gatti, cene solitarie e tediosi passatempi tecnologici. Il Super-Io di Gary Johnson sembra abbia castrato completamente l'Es e sottomesso al proprio volere un Io impotente quanto inefficace. Così il "Carpe Diem" oraziano reinterpretato dalla filosofia di Nietzsche, insegnato durante le lezioni di filosofia, finisce per sgretolarsi di fronte ad una condotta di vita tanto anonima quanto priva di emozioni. Gary Johnson non è all'altezza dei suoi paladini eppure l'Es incappucciato e privo d'ossigeno è pronto a svincolarsi dalla morsa che lo attanaglia tramutando il professore in un killer smaliziato e imprevedibile. Gary Johnson diventa Ron, sicario pronto ad uccidere per una somma onesta. L'Es freudiano tramuta il timido misantropo in affascinante e sicuro uomo d'affari destinato a soppiantare la primitiva e rassicurante personalità originale. Perché, come teorizza l'ex moglie di Gary, le persone possono cambiare, specialmente se si convincono di essere diverse da quello che sono. E ad un certo punto Gary crede davvero di essere Ron...
Elaborato da un'idea prestata dalla cronaca, "Hit Man" è un giocattolino pensato e scritto da Richard Linklater e Glenn Powell in tempo di pandemia che risulta affatto banale. Diverte, intriga e dispensa un po' d'adrenalina spaziando tra commedia e thriller. Ma ciò che elargisce a man basse, tra una recita e l'altra, è una serie di interessanti nozioni sulla personalità, sui comportamenti che tendono a plasmarla e/o mascherarla all'interno di rapporti sociali tipizzati e costruiti su convenzioni sociali più o meno elaborate. Nella lotta tra Super-Ego ed Es la spunterà dunque Gary o Ron? L'istinto prevarrà sulla ponderatezza o l'Io sarà capace di tirare le fila del gioco per imporre una quieta esistenza alle due facce della stessa medaglia?
Se il protagonista riesce a raggiungere il proprio equilibrio tra libidine e assennatezza il film del cineasta texano non raggiunge forse lo stesso equilibrio nelle sue componenti. La parte finale è senza dubbio più spiritosa e più efficace nell'applicazione dei paradigmi del giallo di quanto non lo sia la fase iniziale a cui corrisponde una narrazione più trattenuta e meno coinvolgente. Ma sono tutto sommato quisquilie. Il racconto funziona bene, mette seriamente alla berlina la mentalità repubblicana e provinciale del Texas, propone una sfilza di scalcagnati personaggi pronti a farsi giustizia come nel vecchio west. La satira colpisce il piattello al primo colpo attraversando le strade di una città e di un paese che non crede più a nulla che non sia il proprio libero arbitrio.
Vo' al Cinema - Sala della Comunità di Vo' di Brendola (VI)
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