Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Linklater sovverte il concetto del lieto fine, costruendo una conclusione ironicamente inquietante: i protagonisti non ottengono la redenzione, ma una vita priva di rimorso, con la consapevole scelta di vivere in un mondo privo di scrupoli. L'elemento più disturbante è forse la freddezza con cui Gary e Madison orchestrano l'omicidio di un poliziotto che ha scoperto il loro segreto. È in questo momento che il film scardina del tutto la dicotomia tra giusto e sbagliato, ponendo i protagonisti sullo stesso piano dei criminali che Gary (sotto copertura) ha sempre cercato di catturare. Gary abbraccia il lato oscuro della sua natura, lasciando che l’amore per Madison giustifichi ogni azione, anche la più estrema. Questo sviluppo destabilizza la percezione dello spettatore, che si ritrova a riflettere su come l’amore, o l’illusione di esso, possa distorcere il senso di giustizia. La scelta finale di eliminare ogni ostacolo in nome di una felicità coniugale suggella la loro trasformazione, rendendo Gary e Madison una coppia non redenta, intrappolata in una versione distorta del "vissero felici e contenti".
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