Regia di Richard Linklater vedi scheda film
E quando arriva la sverniciata farghiana, a voler completare il quadro, finisce per risultare come un nuovo sbaffo fuori luogo, uno sbirciare oltre il tema quasi disarmato dell’inganno e del raggiro, che fino ad allora aveva pervaso il film - anche con qualche espediente di ingegnosa sceneggiatura e gioiosi camuffamenti -, pur se in una tematica etica rivedibile e abbastanza scorretta (si viaggia sul labilissimo confine dell’istigazione a delinquere).
L’evoluzione del pacioccone filosofo/ornitologo Gary a Killer-per- caso- Ron, sbava in più di un’occasione, al di là dei rutilanti travestimenti. L’atteggiamento del dimesso Gary con la barba incolta di tre giorni, le camicie da bancarella, la frangetta appiccicata in fronte, stride ferocemente col Ron “ordinario”, vestito da Fonzie, il capello strutturato dal gel, e soprattutto un fisico palestrato difficilmente ottenibile nebulizzando le piante di casa seppur con ostinata regolarità.
Ma noi stiamo guardando un film, e quando il Ron finto esibisce un revolver fuori dalla discoteca, purtroppo anche i nostri due neuroni (uno con la coca e uno col popcorn), iniziano a chiedersi quanta sospensione dell’incredulità debbano far fuori anche loro - killer a loro volta improvvisati - per procedere ad una visione dove aspettarsi di tutto un po’ ormai.. come anche la donna di cui si è invaghito che non trova la minima traccia del professorino ingenuo. Peccato per il delizioso finto dialogo tra i due che sanno di essere spiati dalla polizia. Peccato anche perché arriva poco prima della smargiassata finale, "sverniciata farghiana" davvero fuori luogo a voler lasciare tutti spiazzati, e che invece guasta in controtempo un clima da commedia/thriller niente male.
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