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Il padre dell'anno

Regia di Hallie Meyers-Shyer vedi scheda film

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La recensione su Il padre dell'anno

di PC1979
6 stelle

Il padre dell'anno: Michael Keaton in un film dolceamaro sulla famiglia moderna

Hallie Meyers-Shyer (40 sono i nuovi 20) torna dietro la macchina da presa con il film Il padre dell'anno, una commedia drammatica che esplora le dinamiche di una famiglia atipica con leggerezza e profondità. Con un cast guidato dall'iconico Michael Keaton, affiancato da Mila Kunis e una sorprendente Vivien Lyra Blair, il film si inserisce nella tradizione delle storie di riconciliazione familiare, con un tocco di umorismo e una sincera dose di emotività.

 

Una trama di crescita e redenzione

La vita di Andy Goodrich (Keaton), un gallerista ossessionato dal lavoro e poco presente nella vita dei suoi figli, viene stravolta quando la sua seconda moglie (Laura Benanti) entra in riabilitazione, lasciandolo a prendersi cura dei loro gemelli di nove anni. In cerca di aiuto, Andy si rivolge alla figlia adulta Grace (Kunis), che non ha mai perdonato al padre la sua assenza durante l'infanzia. Mentre cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita, Andy affronta non solo le difficoltà della paternità, ma anche il rischio di perdere la sua galleria d'arte.

Mila Kunis, Michael Keaton

Il padre dell'anno (2024): Mila Kunis, Michael Keaton

Michael Keaton, il cuore pulsante del film

Keaton è la colonna portante del film Il padre dell'anno. Il suo Andy è goffo, insicuro e a tratti frustrante, ma grazie al carisma dell'attore diventa un personaggio irresistibile, capace di suscitare empatia anche nei suoi momenti peggiori. Keaton regala un'interpretazione bilanciata tra ironia e malinconia, con alcune scene particolarmente toccanti in cui il suo sguardo tradisce la fragilità di un uomo che si rende conto troppo tardi degli errori commessi.

Mila Kunis, nel ruolo della figlia che fatica a perdonare, offre una performance convincente ma penalizzata da una scrittura che non approfondisce a sufficienza il suo arco narrativo. Il suo rapporto con il padre avrebbe meritato maggiore spazio, soprattutto nella risoluzione finale. Al contrario, Vivien Lyra Blair, nei panni della figlia minore, brilla con un'interpretazione vivace e arguta, dimostrando un tempismo comico sorprendente. Anche Michael Urie, nei panni di un padre single che diventa confidente di Andy, aggiunge un tocco di leggerezza con una sottotrama secondaria piacevolmente spensierata.

 

Un film che emoziona, ma senza sorprendere

Meyers-Shyer dirige con sensibilità, creando un'atmosfera accogliente e visivamente armoniosa, enfatizzata dall'ambientazione natalizia che richiama l'iconografia calorosa del Beach Boys Christmas Album. Tuttavia, la sceneggiatura segue percorsi prevedibili, senza discostarsi troppo dalle classiche commedie familiari hollywoodiane. La prima metà del film Il padre dell’anno si distingue per ritmo e freschezza, ma il secondo atto perde un po' di mordente, con risvolti che si risolvono in modo troppo lineare e privo di conflitti reali.

Il padre dell'anno è un film che, pur non rivoluzionando il genere, riesce a intrattenere grazie a un protagonista magnetico e a momenti di autentica emozione. La regia di Meyers-Shyer dimostra una chiara affinità con le dinamiche familiari, anche se non sempre approfondisce i temi trattati con la giusta incisività. Con una scrittura più coraggiosa e un finale meno scontato, avrebbe potuto lasciare un segno più profondo. Resta comunque una pellicola più che godibile.

 

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