Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
La titolare di una casa di moda di Stoccolma e un’indossatrice alle sue dipendenze vanno a Göteborg per un servizio fotografico. Tutte e due hanno un incontro: la prima con un ex amante, un uomo sposato il cui ricordo la ossessiona ancora; la seconda con un signore ricco e anziano che cerca di dimenticare la difficile situazione familiare (moglie chiusa da anni in manicomio, figlia mezzo sbandata) facendole regali costosi. Anche in un piccolo e un po’ scolastico dramma da camera l’impronta bergmaniana è inconfondibile. In realtà i drammi da camera sono due e si svolgono in parallelo: in entrambi i casi un possibile idillio viene interrotto dall’intervento di un’altra donna, che svela impietosamente la meschinità dell’uomo. Però, nonostante la bravura di Eva Dahlbeck e Harriet Andersson, a risultare più interessanti nella loro problematicità sono paradossalmente le loro controparti maschili: le prime riescono a trovare in sé stesse le risorse per superare la delusione, i secondi restano bloccati in un’impasse da cui appaiono incapaci di uscire.
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