Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Non è sicuramente uno tra i film più significativi di Bergman, ma non si può liquidare “Sogni di donna”, come pure è stato fatto, quale una commediola. L’operina ha, anzi, un retrogusto piuttosto doloroso ed abbozza uno dei temi che il regista svilupperà meglio altrove, ossia quello dei rapporti amorosi tra i due sessi, dove le aspettative romantiche delle donne si scontrano con il cinismo e la fatuità degli uomini. Pur riscontrando la bravura dei collaboratori di Bergman (anche del direttore della fotografia Hilding Bladh, qui alla sua ultima collaborazione con il regista di Uppsala) e dei suoi interpreti, non si può non notare come Harriet Andersson fosse molto più a suo agio nei panni di Monica.
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