Regia di Louis Malle vedi scheda film
La cosa più curiosa di questo Soffio al cuore, titolo passato da subito in secondo piano nell'ampia filmografia di Malle a causa dei riflessi pruriginosi della trama, è che arriva due anni prima di Amarcord. E che anticipa nettamente Fellini nella ricostruzione agrodolce di quel tormentato periodo in cui il maschio scopre la femmina, con conseguenti gioie (pochissime) e dolori (a ripetizione): l'adolescenza. Nulla di più lontano dall'adolescenza del Doinel di Truffaut (I 400 colpi): questo Laurent, meno responsabilizzato e più indipendente del suo illustre predecessore (eppure vivono entrambi, più o meno, nella stessa epoca e nella stessa zona), sa ciò che vuole, è fondamentalmente già adulto, sebbene la vita gli sia ancora per gran parte sconosciuta. E il lieto fine, per lui, ci sarà, mentre per il personaggio di Truffaut sarà dolceamaro anche quello: la differenza fondamentale sta nella mentalità dei protagonisti e, di riflesso, degli autori (entrambi i registi sono anche sceneggiatori dei rispettivi film). Se Truffaut è infatti più problematico nell'approccio psicologico del/al personaggio, Malle risolve ogni debito analitico nei confronti delle sue 'creature' in maniera decisamente più blanda, libera da schematismi facili (teorie edipiche, per es., che qui neppure sfiorano la sostanza narrativa) e, in modo tale, riesce a consegnare al termine della pellicola un 'nuovo' Laurent, conscio della sua natura virile e quindi pronto per essere a tutti gli effetti uomo. Benoit Ferreux se la cava bene nel ruolo centrale del film, pur essendo esordiente totale; accanto a lui i nomi più noti sono quelli di Lea Massari, Michael Lonsdale e di Ave Ninchi, che Malle richiamerà per il successivo Lacombe Lucien, storia di crescita in qualche modo analoga a questa. Inutile dirlo: Soffio al cuore andò incontro a una nutrita serie di stroncature e il genio (perchè a questo punto, se non è follia, genio dev'essere) di Malle non trovò miglior idea, per il successivo lavoro, che andare a stuzzicare e criticare la Resistenza francese; si può non apprezzare lo stile del regista, ma certo il coraggio gli va riconosciuto tutto. 7/10.
Nella Francia degli anni '50 il quindicenne Laurent va alla ricerca del sesso: nelle compagne di giochi, nelle amiche, persino nelle prostitute. Sempre invano. Finchè lo scopre nella persona a lui più vicina, ma meno adatta: la madre.
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