Regia di Louis Malle vedi scheda film
Sì, c’è il momento della consumazione dell’incesto, peraltro non esplicitamente mostrato, ma affrontato in maniera più che ellittica, ma non c’è soltanto quello. C’è la crescita di un ragazzino borghese, secondo gli schemi di una libertà, non soltanto sessuale, che si sa conquistare, con la complicità dei fratelli più grandi e di una madre italiana, libera e permissiva. C’è la presa di coscienza nei confronti di problemi grandi, quali il sesso e la guerra (siamo a Digione, nel 1954, mentre infuria la guerra d’Indocina), che il giovane protagonista, dal suo posto indubbiamente privilegiato, matura con un notevole bagaglio di conoscenze, che spaziano dai libri, alle esperienze indirette (gli approcci dei fratelli maggiori, ma anche i tradimenti della mamma) fino a quelle vissute sulla propria pelle d’adolescente. Malle propone tutto ciò con la sua maniera garbata e mai morbosa, in un film interessante, intelligente e abbastanza simpatico.
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