Regia di Boris Barnet vedi scheda film
Generalmente considerato il miglior film di Boris Barnet, "Sobborghi" è un dramma con parentesi da commedia che rievoca la vita in una cittadina di provincia russa alla vigilia della Prima Guerra mondiale. È un film di stampo corale che segue le vicende di vari personaggi come i due figli di un calzolaio che vanno entrambi al fronte, oppure la figlia di un affittacamere che conosce un giovane soldato tedesco di cui si innamora, anche se non ci sarà spazio per questo suo sentimento in un quadro generale sempre più avvelenato dall'odio per il nemico. È un film insolito che andrebbe riscoperto per molte ragioni, un'opera dolcemente umanista che mostra un'evidente adesione al vissuto dei suoi personaggi, un dramma bellico che viene naturale paragonare a "All'ovest niente di nuovo" di Lewis Milestone uscito pochi anni prima, di cui non eguaglia l'efficacia delle scene di guerra dal punto di vista della regia, ma bisogna dire anche che è privo di quella retorica sentimentale che appesantisce diverse scene del film americano. Barnet aveva un tocco leggero, visivamente comunque eloquente anche se magari non restano impresse nella memoria particolari immagini, ma la progressione della trama è solida, senza sbavature, ci si appassiona e ci si commuove per la sorte dei personaggi dimenticando che anche qui alla fine si arriva all'inevitabile messaggio di propaganda per l'arrivo del comunismo, comunque molto sobrio. Attori simpatici e poco noti fra cui spicca la bionda Yelena Kuzmina che fu una delle muse di Barnet, a quanto pare legata anche sentimentalmente al regista in quel periodo. E un'ideologia pacifista che per un film del 1933 resta senz'altro da apprezzare.
Voto 9/10
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