Regia di John Landis vedi scheda film
L’esordio cinematografico di Landis è un film anarchico e spiazzante, che fece coniare alla critica, sorpresa da un film di genere non incasellabile in schemi noti, la nuova categoria, parzialmente dispregiativa, del “demenziale”. Mentre la comicità più pura, che nasce dalle gag, è tutta concentrata all’inizio, la presenza di questo scimmione, definito dagli scienziati come l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo (con il nome scientifico di Schlockanthropus), si risolve anche nella rivisitazione, spesso parodistica, di film classici, dal vecchio King Kong al recente (nel 1971) 2001: Odissea nello spazio, senza trascurare qualche riferimento al Frankenstein di Whale (nell’incontro tra Schlock e la bambina che dà da mangiare alle anatre, lo scimmione manifesta il proprio affetto spulciandola). Il senso di tutto il film è nella «feroce irrisione» (Farina), quando non nella distruzione, dell’autorità, rappresentata da un congregato di personaggi ottusamente violenti. E questo è un particolare che tornerà assai spesso nella filmografia di Landis – almeno nelle sue opere più personali – come dimostrano, per esempio, l’ossessione militarista del Niedermeyer di Animal House, nonché i finali di Blues Brothers e Un lupo mannaro americano a Londra. John Landis è, infatti, un regista che è riuscito a fare film “politici”, pur basandosi quasi sempre sulla decostruzione e sulla messa a nudo dei meccanismi della commedia tradizionale; nel fare questo, ha grande importanza anche la musica: già prima della collaborazione con Elmer Bernstein, all’irrisione delle regole collaborano pezzi musicali come quello dal titolo Rock Around The Schlock.
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