Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Si salvi chi vuole potrebbe essere utilizzato come palese esempio di pellicola per la quale, dall'idea di base al risultato finale, tutto o quasi tutto il potenziale originale e interessante si è perso. Perchè dal soggetto del regista alla sceneggiatura di Vincenzo Caretti (autore anche dei primi, contemporanei lavori di Marco Tullio Giordana: Maledetti vi amerò e La caduta degli angeli ribelli) e dei giornalisti - allora entrambi di sinistra - Carlo Rossella e Antonio Padellaro fino alla realizzazione finale del film, pare evidente che sia svanita una serie di buone intenzioni di critica anti-borghese, anti-retorica e anti-ideologica. Più specificatamente, Si salvi chi vuole è anti-borghese nel ritrarre una famiglia benestante allo sfascio, anti-retorico nel mettere in scena le bassezze umane così come ci si propongono quotidianamente e infine anti-ideologico nel mostrare limiti e difetti di una contemporanea sinistra alle prese con l'evidente disparità fra ciò che proclama e ciò che in realtà fa. Ma l'analisi sociale e del nucleo famigliare in particolare è molto blanda e procede sostanzialmente per stereotipi; i limiti e le piccolezze umane sono fin troppo esplicitamente gettati sullo schermo (in particolare metà del film è letteralmente invaso da gratuite scene di meteorismo); la critica alla sinistra è, come ogni 'fuoco amico', fin troppo morbida e indulgente. Cosa si salva quindi di questo film, oltre a tanti buoni propositi? La risposta è semplice: la colonna sonora di Ennio Morricone, senz'altro; il tris di protagonisti formato da Gastone Moschin, Claudia Cardinale e Francesco De Rosa (bravo anche in un ruolo fortemente antipatico); qualche trovata qua e là (il Papa che gioca a tennis), ma è d'obbligo la constatazione che quel che si voleva/credeva satira graffiante è divenuto invece soltanto blanda goliardia. 4/10.
Bologna. L'esistenza di Stefano, onorevole Pci, e della sua famiglia (moglie, figlio piccolo e figlia adolescente) viene sconvolta dall'improvviso arrivo di Poldo, strafottente napoletano sulla trentina nonchè nuovo fidanzato della figlia. Stefano si rende presto conto di non avere alcun potere in casa propria.
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