Regia di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza vedi scheda film
Da qualche parte in Sicilia un padre insegna ai suoi tre figli a sgozzare una pecora. Il figlio maggiore si tira indietro, alla bambina non viene permesso ed il più piccolo si “sacrifica” con freddezza a compiere il gesto, con la consapevolezza che così facendo avrà il suo destino segnato. Iddu la storia romanzata del boss Matteo Messina Denaro
Iddu l’ultimo padrino Italia/Francia 2024 La trama: Nella Sicilia dei primi anni 2000, Catello Palumbo, un politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa , si vede offerta la tanto agognata libertà da parte dei servizi segreti italici in cambio del suo aiuto nel catturare Matteo Messina Denaro. La recensione: Iddu - L'ultimo padrino è un film diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Sceneggiato da Fabio Grassadonia, Antonio Piazza. Produttori Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri. Prodotto da Indigo Film, Rai Cinema, Les Films du Losange. Distribuzione di 01 Distribution. Fotografia di Luca Bigazzi.Il film è ispirato al periodo della latitanza di Matteo Messina Denaro, soprattutto ai suoi scambi epistolari con l'ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino dei primi anni duemila, pubblicati nel libro Lettere a Svetonio (2008) a cura di Salvatore Mugno. Le riprese del film si sono svolte a Salemi, Selinunte, Sciacca e Trapani. La colonna sonora del film è stata composta da Colapesce, che ha tratto ispirazione dalle musiche dei film di Elio Petri e Pietro Germi degli anni sessanta e settanta. Il film è stato presentato alla 81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Un film che non è assolutamente il film sulla mafia che ci si aspetta. Offre uno sguardo attento ed asciutto sul cosa vuole dire essere il super boss in un territorio che si conosce, con i giusti agganci e coperture. La vita passata in un cortile somigliante a quello dell’ora d’aria del carcere. Una intera esistenza sacrificata, per esercitare un potere occulto. Eccellente interpretazione di Elio Germano nel ruolo di Matteo Messina Denaro “U pupu”, tutta giocata sullo sguardo e sull’espressione del volto refrattario ad ogni emozione e trasporto emotivo. Molto bravo anche Toni Servillo nel ruolo di Catello Palumbo il colluso con il potere mafioso ed informatore dei servizi segreti . Eccezionale la prova di Antonia Truppo la glaciale Stefania la sorella del boss. Di gran livello Betti Pedrazzi che interpreta con sarcasmo il ruolo di Elvira la moglie di Palumbo. Tra i coprotagonisti buona la prova di Barbora Bobulova che è Lucia Russo la donna che aiuta il boss nella latitanza, ma ci sarà una sorpresa finale ed anche Daniela Marra che è l’agente Rita Mancuso glaciale in apparenza, ma nella realtà molto sensibile umanamente. Il film non è drammatico, anche se il sangue viene versato in omicidi freddi e brutali e’ invece grottesco ed in alcune scene surreale. Alcuni dialoghi sono naturali e spontanei altri meno ed il film appare a volte incompiuto e deraglia, però tiene sempre alta l’attenzione, perché gli attori “salvano” il film con la loro applicazione. Il film si chiude sul volto di Matteo Messina Denaro, che è ritratto con gli stessi vestiti che tanti telegiornali ci hanno illustrato nel giorno della sua cattura. Interpreti e personaggi Toni Servillo: Catello Palumbo Elio Germano: Matteo[1] Daniela Marra: Rita Mancuso Barbora Bobu?ová: Lucia Russo Giuseppe Tantillo: Pino Tumino Fausto Russo Alesi: Emilio Schiavon Antonia Truppo: Stefania Tommaso Ragno: Papacena Betty Pedrazzi: Elvira Filippo Luna: Giovannino Rosario Palazzolo: Don Gaetano Roberto De Francesco: senatore Vincenzo Ferrera: assessore Maurizio Marchetti: Mar. Di Graziano Gianluca Zaccaria: App. Battaglia Lucio Patanè: sindaco Manciaracina
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