Regia di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza vedi scheda film
Servillo e Germano non riescono a salvare un film poco interessante, privo di tensione e senza identità.
Chi pensava che questo fosse il film su Messina Denaro potrebbe essere rimasto sorpreso dal fatto che in realtà è perlopiù un film sulla vicenda di Catello Palumbo, in cui Messina Denaro è reso nel film una figura grottesca sullo sfondo che ammazza il tempo come può, tra un puzzle e un dispetto al vicino, tra un flashback di scarso e uno di nullo interesse.
Purtroppo la figura di Palumbo non riesce a emergere in quanto la sua storia lo vede principalmente come una pedina al servizio di quelli che dovrebbero essere servizi segreti (fa già ridere così) ma che però sembrano usciti dal cast di Carabinieri. La tensione è ricercata invano da una regia piatta e lenta, senza idee originali, e da attori secondari che forniscono una prova insufficiente come macchiette classiche del genere (il ragazzo imbranato, la gangster permalosa, la poliziotta tutta d'un pezzo) che hanno da invidiare lo spessore psicologico dei personaggi del peggior episodio del Commissario Montalbano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta