Regia di George McCowan vedi scheda film
Questo discreto TV movie ha più motivi di interesse. Il primo riguarda un giovane Burt Reynolds, già noto al pubblico televisivo come Hawk l'indiano, che qui offre un'interpretazione degna di nota confermando le ottime doti di interprete, nonché quel physique du role che ne farà uno dei maggiori sex symbol degli anni 70. Il secondo motivo è, banalmente, quello di trattare un argomento importante come lo scontro e il distacco culturale tra nativi americani e yankee, questi ultimi rappresentati da quella borghesia materialista che ne costituiva la vera essenza. Scontro trattato in modo un po' didascalico, ma non inverosimile o ridicolo (la scena della cena coi convitati che invitano Reynolds a fare una danza della pioggia è, assurdamente, più che plausibile). La resa dei conti finale è un po' frettolosa, ma da un regista come McCowan (ricordato solo per il trash cult Frogs) non si poteva pretendere troppo.
Infine, il film rappresenta l'ultimo impegno cinematografico per l'avvenente e malinconica Inger Stevens che si toglierà la vita poche settimane dopo. Conclusione, il film è consigliabile a tutti, ma in particolare ai fans dei due affascinanti protagonisti.
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