Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Bunuel e la religione, un discorso che ha fatto scorrere inchiostro e contestazioni da parte della chiesa, per questo film è tornato in Messico per avere una maggiore libertà di linguaggio e di espressione, ma non fu così infatti il film rimase non concluso. Questo film è una dura denuncia contro l’istituzione ecclesiastica a confronto con la purezza a cui un uomo potrebbe aspirare, per sua scelta. Gli esempi di miracoli che vengono elargiti da persone preganti e che una volta ottenuti, non sottolineano mai la grandezza dell’accaduto, ma subito vengono assorbiti nella realtà, come se non fosse un dono, ma solo una dovuta azione. Il diavolo che tenta l’austera scelta ascetica di Simone è provocante fino all’eccesso, ed alla fine Simone accetterà la proposta di accompagnarlo negli angoli di vita vissuta, Simone vorrebbe, dopo una visione disincanta, ritornare da dove era venuto, ma il diavolo gli dice che quella è la vita e che nessuno la può cambiare. Il concetto eterno che Bunuel ha da sempre proposto, la vita con il suo squallore deve essere accettata e non mistificata da falsi profeti che cercano di sfruttare le paure e le ansie delle persone. Un esempio di cinema fortissimo, che malgrado la forzata mancanza di finale ha dentro di sé tutti i germi che il regista aveva propagato in maniera densa e con quel tocco di cinismo che lo ha sempre caratterizzato, che poi fa parte della nostra umanità.
Claudio Brook
Un suggestivo Simon
Silvia Pinal
Sensuale da far venire le vertigini, una scoperta più a fondo ad inziare da Viridiana
una stroia monca, ma che ha già tutti i germi necessari
una guerra con il produttore, che non gli fece finire il film, ma per quello che rimane rimangono molto più delle premesse
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta