Regia di Micaela Ramazzotti vedi scheda film
C'è la depressione del fratello più piccolo (Olivetti), deflagrata in un tentativo di suicidio, al centro della vita di Desiré (Ramazzotti), parrucchiera sui set cinematografici, che tenta di mantenere in difficilissimo equilibrio il rapporto con una famiglia razzista e oscurantista e quello con un compagno (Rubini), professore universitario, diversissimo da lei, ma che vorrebbe sposare e dal quale vorrebbe avere un figlio.
In occasione del suo primo film da regista, Micaela Ramazzotti ritaglia per sé stessa una figura cristologica, capace di farsi carico - non senza dispiaceri a ripetizione - degli egoismi di due genitori nella cui condizione di baby pensionati si coglie, in filigrana, un accento polemico contro chi si è divorato risorse lasciando le briciole alle generazioni successive. Il film, pur patendo il typecasting della protagonista e una caratterizzazione piuttosto stereotipata e manichea degli altri personaggi, ha un ritmo, che - coniugato con il vitalismo e l'esuberanza erotica della Ramazzotti - merita sicuramente un'ulteriore chance in cabina di regia. Merito anche dell'ottima fotografia dell'infallibile Luca Bigazzi.
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