Regia di Micaela Ramazzotti vedi scheda film
L'esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, in cui è anche attrice protagonista e co-sceneggiatrice, è gradevole, ma non convince appieno. Desiré (Ramazzotti) è una parrucchiera un pò goffa che lavora sui set cinematografici e vive col compagno Bruno (Sergio Rubini), un professore universitario molto più grande di lei e distante per cultura e origine. La storia si sviluppa dall'inizio intorno al fratello Claudio (Matteo Olivetti) e al suo tentativo di suicidio. Desiré è attenta alla famiglia, molto legata al fratello, una donna semplice e forse ingenua, che firma un prestito proprio per aiutare Claudio ad avviare un'attività in proprio. La vicenda stravolge la protagonista con tutte le conseguenze emotive e professionali, ma senza toglierle speranza. Turbata, angosciata, impaurita, sola, trova i mezzi e le forze per sostenere il fratello e aiutarlo nel percorso di guarigione, nonostante i propri problemi personali e affettivi. Il personaggio di Desiré è ben tratteggiato, sebbene alcune sue sfaccettature potevano essere approfondite. La storia vuole portare l'attenzione sulle malattie psichiatriche, sul tabu' (ancora oggi) dei reparti psichiatrici e su tutto quel mondo silenzioso che abita la depressione. L'intento è buono e lodevole e trattato con molta generosità dalla Ramazzotti. Si percepisce la sensibilità sul tema, ma poteva essere trattato con più spessore e intensità. E' una visione dall'alto su una famiglia che ha molte problematiche. La sceneggiatura offre molti spunti su cui riflettere ma non li approfondisce. Come esordio alla regia merita sicuramente la sufficienza, ma la sceneggiatura ha diverse sbavature.
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