Regia di Antonio Leonviola vedi scheda film
Ricostruzione del faticoso, ma vittorioso attacco via mare, nel corso della seconda guerra mondiale, da parte delle truppe italiane verso il contingente inglese di stanza nelle isole del sud della Grecia.
Quel tocco di realismo (certo non molto neo-) che imperversa nella storia di questa pellicola riesce a mitigare i toni di pura propaganda che rischierebbero altrimenti di far sembrare l'opera più vecchia di una quindicina-ventina d'anni, databile a quel cinema di regime che unico sopravviveva durante gli ultimi anni della dittatura mussoliniana. In definitiva Siluri umani è un film di guerra confezionato con sufficienti mezzi concreti e artistici, che dispone innanzitutto di un cast degno di sottolineatura, che vede in prima linea - è il caso di dirlo, dato l'argomento - volti come quelli di Andrea Checchi, Raf Vallone, Ettore Manni, Franco Fabrizi, Enrico Maria Salerno, Elena Varzi, con ruoli marginali anche per Emilio Cigoli, Livio Lorenzon e Carlo Pedersoli, qualche lustro più tardi maggiormente noto con lo pseudonimo di Bud Spencer. Azione e ritmo (sebbene quest'ultimo stenti a decollare, a tutti gli effetti) caratterizzano il lavoro di Leonviola, che è aiutato nelle riprese dal giovane Carlo Lizzani (non accreditato, ma che spesso in seguito ricorderà l'esperienza su questo set); autori della sceneggiatura sono Ennio De Concini, Gian Giacomo Cossa e Marcantonio (Marc'Antonio nei titoli di testa) Bragadin; fotografia di Riccardo Pallottini. Il discreto budget è merito della co-produzione fra Italia e Francia che fa capo a Ponti e De Laurentiis. In definitiva un apprezzabile prodotto di intrattenimento (che senz'altro nel complesso prevale sulla Storia), con un filo di retorica di troppo. 4,5/10.
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