Regia di Dominique Abel, Fiona Gordon vedi scheda film
AL CINEMA
Boris ha un passato da rissoso attivista che lo vide coinvolto in una rissa.
Da quel momento l'uomo vive in modo clandestino sbarcando il lunario come barista non in regola presso un locale parigino conosciuto come Étoile Filante.
Il giorno che la sua vittima riesce ad identificarlo, la tranquillità conquistata si trasforma in un incubo frenetico, anche a causa della comparsa nel locale di un sosia di Boris, tale Dom, che tuttavia fornisce per ospitare al clandestino una via di fuga definitiva assieme alla sua spigliata compagna orientale Kayoko.
Ma la moglie del sosia Dom, di professione detective, si materializza e cerca in tutti i modi di ostacolare quel piano che pareva perfetto.
Il ritorno in regia ed in qualità di attori del duo Abel+Gordon, al loro quinto film assieme e sette anni dopo "Parigi a piedi nudi", avviene con una colorita e, almeno a tratti, suggestiva commedia-noir che non può non rimandare, per vezzi di sceneggiatura e particolarità nella definizione dei singoli personaggi, al cinema unico ed eccelso del gran regista finlandese Aki Kaurismaki.
Peccato che questa curiosa caratteristica finisca anche per rivelarsi il limite del film, che non riesce ad andare oltre la rappresentazione formale, abbandonando ogni sostanza per un dedicarsi ad un manierismo fine a se stesso, come non è mai avvenuto al contrario nel cinema del maestro finlandese.
Pertanto I misteri del bar Étoile resta un giochino che ammalia al massimo il tempo di una mezz'ora, per trasformarsi troppo presto in una trappola tutta vezzi ove anche il divertimento latita, proprio perché è la storia a mancare, con i pur validi volti dei protagonisti impegnati in vezzi e moine che non portano da nessuna parte.
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