Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Remake all’italiana di Robinson Crusoe, in cui Paolo Villaggio introduce a sprazzi, la comicità fantozziana.
L’atmosfera è ovviamente parodistica, con risorse discrete. Si ridacchia nonostante la trama sia densa di banalità, di stereotipi sul tema della lotta per la sopravvivenza e perfino di un velato spot anti-razzismo.
Le disavventure del malcapitato Roberto su un’isola deserta sono prevedibili, buffe e a volte surreali, ma la verve comica dell’attore protagonista rende tutto godibile e piacevole.
Villaggio è sempre un bravo mattatore e regge da solo il film per una buona parte, offrendo una narrazione simpatica e dei siparietti comici divertenti sul suo modo di procacciarsi del cibo.
La sceneggiatura è discreta, con buoni dialoghi e una trama ben sviluppata, che a parte un inizio un po’ lento, poi mantiene un ritmo costante.
Fanno da sfondo un’ambientazione suggestiva, una cartoonesca colonna sonora e una grottesca storiella d’amore tra il fantozziano Roberto e Venerdì, una bella indigena.
Un pochino inconcludente l’epilogo, ma forse giusto così.
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La seconda parte, in particolare quella nella quale Villaggio condivide la scena con la tribu nativa la trovai divertente. La prima effettivamente è un po' lenta, come scrivi anche tu, e d'altronde in una commedia non è facile far ridere quando si è completamente soli, come accade appunto nella prima parte di questo film.
Ciao,
Marco
Esatto film molto complicato da mettere in scena, però Villaggio vale sempre la pena
D'accordo con voi, questa commedia non è un capolavoro, ma è carina e divertente. Anche unica come parodia. Poi io sono di parte, perché ho sempre amato la comicità di Paolo Villaggio. Era unica.
Lina tutti amiamo Villaggio
Era un comico eccezionale, che ha creato un personaggio unico, senza copiare da nessuno
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