Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Naufragato sulla sperduta isola di Crusoe, il milanese Robi incontra una splendida indigena che battezza Venerdì. Tra i due si instaurerà un rapporto di amicizia che sfocerà ben presto in amore passionale.
In questa simpatica rivisitazione in salsa comica del racconto di Robinson Crusoe, Villaggio si rivela bravissimo ad interpretare il civilizzato viziato e figlio del progresso della società civile e del consumismo malato della piccola borghesia.
La prima parte (forse la più noiosa e meno divertente) mostra il contatto tra l'uomo civilizzato e la natura ostile e selvaggia con un intercalare di episodi comici (la sala da cinema che proietta "Il mare" o il grottesco incontro con gli animali dell'isola).
È successivamente con la comparsa sull'isola di Zeudi Araya che l'umanità del protagonista si rivelerà dando vita con lei ad un legame inevitabilmente cinico ma allo stesso tempo di amore. Erano gli anni in cui Villaggio non era ancora schiavo della tragicità fantozziana, anni in cui il suo carisma di attore comico era più vivo che mai e che andava di pari passo ad una recitazione genuina, nuova e moderna.
Bellissime inoltre le musiche dei fratelli De Angelis (con il motivetto "Wo wo wo...")
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