Regia di Marc Turtletaub vedi scheda film
Film sulle solitudini, che affronta il tema dell'invecchiamento con garbo e suggerisce come non siano necessari grandi slanci altruistici per fare rete, basta anche la a presenza di un alieno che sappia ascoltare.
Film sulle solitudini, con un cast in palla, tra cui spicca un ottimo Ben Kingsley. Il tema è affrontato con delicatezza, agganciandosi al genere sulle malattie neurodegenerative, divenuto assai di moda, senza però cadere nel dramma. Anzi, il messaggio è che basti davvero poco per colmare un'assenza, anche solo un corpo che sia lì per esserci, senza il bisogno di grandi gesti di affetto e slanci discorsivi. In questo caso tale presenza è ridotta al minimo comune denominatore, rappresentata da un alieno caduto dal cielo. Per calcare ancora più la mano, la storia evita il cliché del marziano dolce e tenero, anzi sceglie un essere dallo sguardo del tutto gelido, che non parla, mangia solo mele e, udite udite, per tornare al proprio pianeta ha bisogno di sacrificare dei teneri micetti. Eppure diviene un compagno di vita essenziale. Ecco, in un'opera piuttosto incolore e monotona, l'originalità e la leggerezza del taglio narrativo, una recitazione mai sopra le righe, una fotografia garbata, ne sono i punti di forza. Non indimenticabile, ma finalmente si affronta la vecchiaia senza improbabili nonni sprint, né situazioni strappa lacrime e questo è un gran merito.
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