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The Passenger

Regia di Carter Smith vedi scheda film

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La recensione su The Passenger

di undying
6 stelle

Carter Smith (regista di Rovine, 2008) dopo lo stravagante The Swallowed (2022), ritorna dietro la macchina da presa in questa produzione Blumhouse.

 

locandina

The Passenger (2023): locandina

 

Appena finiti gli studi il ventunenne Randy (Johnny Berchtold) lavora in un fast food, venendo apprezzato dal principale per il suo impeccabile e diligente comportamento. Suoi colleghi sono il bullo Chris (Matthew Laureano), Jess (Jordan Sherley) e l'introverso Benson (Kyle Gallner). Chris non perde occasione per tormentare Randy, trattandolo male sino ad arrivare, durante un banale litigio, a fargli mangiare un amburger scaduto. È in questo squallido contesto che Benson esce dal fast food, si dirige verso la sua macchina parcheggiata all'esterno, recupera un fucile per poi uccidere a sangue freddo, nell'ordine, Chris, Jess e il principale. Minaccia anche lo sconvolto Randy, ma poi lo risparmia, obbligandolo a nascondere i corpi dei cadaveri nella cella frigorifera. Dopo aver chiuso il locale, calcolando sette ore di tempo per il cambio turno, Benson carica sull'auto Randy e si avvia senza méta lungo una strada: in maniera minacciosa, ma anche paterna, dimostra di avere a cuore quel ragazzo così diverso dalla media. Randy è ancora vergine, situazione che maggiormente impressiona Benson. Inizia un viaggio teso e angosciante, tra due persone profondamente ferite nell'animo: l'uno (Benson) ha una madre invalida a letto, un passato traumatico, un presente fatto di stenti, umiliazioni amplificate da un lavoro frustrante, sottopagato e un futuro a dir poco compromesso; l'altro (Randy) vive con tormento il ricordo di quando, a soli sette anni, per un banale incidente ha ferito la sua maestra - Miss Beard (Liza Weil) - ferendola gravemente a un occhio. 

 

Screen-Shot-2023-06-28-at-2-59-41-PM

The Passenger: Kyle Gallner

 

Carter Smith, dopo un esordio in regia alquanto particolare (Boys Life 6, 2007: film che racconta quattro storie di omosessuali al loro primo incontro), aveva diretto un horror

interessante giunto anche sui grandi schermi italiani (Rovine, 2008). Nel 2009 ha girato un altro lungometraggio a tematica gay (Boys on Film 3: American Boy) quindi, con l'eccezione di qualche cortometraggio, è scomparso di scena sino al 2019. Quell'anno è stato impegnato nella direzione di alcuni episodi della serie TV Into the Dark e costituisce anche il suo ritorno, alla grande, dietro la macchina da presa. Ha lavorato quindi al controverso Swallowed (2022), un horror dai velati contenuti omosex, quindi è finito sotto le attenzioni di Jason Blum, che gli ha offerto l'opportunità di dirigere questo low budget scritto da Jack Stanley. Come da tradizione della casa produttrice l'horror è solo un pretesto per raccontare altro. Però stavolta, pur restando fissi gli standard "Blumhouse" (poca azione, tanti dialoghi, una o due scene splatter, inserite in un contesto violento ma privo di phatos), The Passenger centra il bersaglio: racconta della misera condizione a cui sono costretti, in America (e ormai da anni, per estensione, pure in Italia e in altre nazioni europee) i lavoratori di terza categoria; sia quelli che onestamente sbarcano il lunario sudando sette camicie, sacrificando il maggior tempo della loro giornata in ambienti squallidi e opprimenti, sia quelli meno attendibili, scansafatiche e socialmente pericolosi. Da questo centro di gravità, pulsante e più che mai attuale, la storia si estende e si sposta posizionandosi sul rapporto (ancora tra due uomini, in pieno rispetto della filosofia smithsoniana) tra "vittima e carnefice". Nella stessa auto viaggiano quindi una vittima che ha colpe gravose sulla coscienza e, al tempo stesso, un carnefice altruista, che riscatta il suo abietto triplice omicidio iniziale dando poi corso ad azioni che seguono una morale, un'etica, inossidabile. È in questa fase (centrale) del racconto che The Passenger svétta verso livelli di lirica e poetica altissimi, in virtù del preciso e profondo tratteggio psicologico dei due protagonisti, interpretati da attori bravissimi (Johnny Berchtold e, soprattutto, Kyle Gallner). Ne esce un film, ben diretto e fotografato, che non può essere apprezzato se lo si considera solo di genere, mentre saprà rapire l'attenzione delle persone più sensibili, in grado di provare empatia verso caratteri né chiari né scuri, perciò veramente umani.

 

passenger

The Passenger: Johnny Berchtold e Kyle Gallner

 

"Adesso più che mai sono convinto che la vita di un uomo abbia senso soltanto se vissuta in tutto quello che si ha dentro. Perché è lì, nella mente e nel sentimento, dunque nel principio vitale proprio dell'uomo, che vanno creati, e vissuti, i vari spazi."

(Walter Bonatti)

 

Trailer

 

F.P. 07/08/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 98'26") / Data del rilascio USA (streaming): 04/08/2023

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