Regia di Dario Argento vedi scheda film
Voto 7.5 - Terzo thriller psicologico di Dario Argento, forse un po' più lento nella narrazione e nello svolgimento degli eventi rispetto ai precedenti, ma non per questo mediocre. Gli spunti di base sono ben elaborati e ben sviluppati in una trama molto interessante che non mira veramente a terrorizzare o ad essere un banale collage di splatter e di colpi di scena a go-go, ma a far lavorare la mente e l'intuito dello spettatore sulla scoperta della verità tramite indizi casuali, ma rilevanti e tramite delle ambiguità tutt'altro che trascurabili. Il regista, per la prima volta decide di approfondire le cause della follia omicida dell'assassino della situazione (cosa che da questo momento in poi però farà sempre più spesso nei suoi film), spiegando quali traumi abbia subito in passato che l'abbiano reso tale e per la prima volta dona alla storia un aspetto visionario ed anche un tantino paranormale (gli incubi ricorrenti di Roberto ed ogni premonizione rappresentano certamente l'elemento di maggiore forza suggestiva della pellicola). I tranelli psicologici poi sono tutt'altro che banali, confondono, non lasciano capire la verità fino a quando non viene svelata e nonostante alcune trovate e virtuosismi qui ricordino "L'uccello dalle piume di cristallo", il risultato non delude ed il film non è mai soggetto a cadute di stile. La sceneggiatura è elegante, misteriosa, hitchcokiana nello stile, perfino ironica se vogliamo ed il cast si fonde bene con tutto il resto, offrendo una buona messa in scena. Apprezzabile soprattutto Bud Spencer che si rivela di un'inaspettata bravura in un genere che non gli è proprio congeniale.
Ha svolto un lavoro abbastanza buono.
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