Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
Mi è proprio piaciuto. Michael Curtiz dirige con abilità uno stuolo di bravi attori, in un film veloce, e ricco di dialoghi e di eventi. Tre delle quattro sorelle lo erano anche nella vita, e sono quanto mai affiatate. Nella prima parte è prevalentemente commedia, nella seconda soprattutto drammatico, mentre il finale regala una bella risata liberatoria.
La vicenda è abbastanza complessa, ma al centro di essa c'è l'episodio dove una delle sorelle cede il fidanzato all'altra, perché viene a sapere che lo ama anche lei e che la notizia del loro legame l'aveva gettata nello sconforto. Scossa dal dolore dell'altra e sentitasi quasi in colpa, lascia l'uomo e si mette con un altro, che non disprezza ma che non ama veramente. Gli eventi successivi le faranno capire che grave errore ha commesso.
Forse questo è l'elemento più interessante del film, cioè una riflessione su come certi riguardi personali e un eccessivo timore di far soffrire una persona cara siano una premura distorta e mal riposta, che porta a prendere la strada sbagliata. Il non far soffrire la cara sorella è un giusto desiderio, ma non quando questo comporta il calpesatare la verità, e ciò che è giusto fare. E lo sposare l'uomo di cui è innamorata ricambiata è certamente una cosa giusta. Credo che questa riflessione sia sempre attuale, perché capita veramente che certe persone sacrifichino la scelta che sentono giusta per risparmiare una sofferenza illegittima ad una persona cara, o per soddisfare un suo desiderio illegittimo. La non-sofferenza dell'altro non è un valore assoluto, che passa davanti a tutto, e la verità ha sempre le gambe lunghe.
Per il resto il film è cinema hollywoodiano del migliore tipo, dove tutto - da regia, a interpretazioni e sceneggiatura - è di alto livello e felicemente amalgamato. La pellicola è capostipite di una serie di quattro, che spero di poter vedere.
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