Regia di André Cayatte vedi scheda film
Film anche interessante, ma recitato e diretto, alle volte in maniera troppo falsa e didascalica, peccato, l'agomento, la società, i brividi sarebbero tali da farne un manifesto, oltre che nel titolo. Ci sono due partecipazioni (una cooproduzione italofrancese.. all'epoca d'oro!!): Yvonne Sanson, nel ruolo della sorella prostituta, a dire la verità poco credibile.. e un buon Nazzari nel ruolo del medico del carcere. Un finale aperto ed interessante, con una sceneggiatura e scrittura dei dialoghi di Charles Spaak (padre della Catherine!!)
Un giovane che viene da una estrazione sociale pietosa: baraccato, madre alcoolizzata, sorella prostituta, vive di espediente nella resistenza francese.. riuscirà a prendere coscienza di sé stesso una volta in carcere, di fronte al problema della pena di morte.
Un attore bravo qui vincolato ad una intepretazione troppo teatrale, che lo rende falso
Non un granché, poco espressivo e la varie situazioni le vive in maniera anonima, molto più espressivo e significativo il ruolo del fratellino
La sua specialità è quella di dirigere film di avvocati, tribunali, essendo lui stesso un avvocato, qui ha sprecato un po' una operazione che poteva essere più incisiva, non ha saputo coordinare la recitazione dall sceneggiatura scritta
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