Regia di Vittorio Sala vedi scheda film
Le storie di alcune giovani amiche, alla ricerca del vero amore, si intrecciano tra loro. Solo una di loro troverà un uomo affettuoso, sincero e, quel che più conta, capace di mantenere economicamente una moglie.
Quella che poteva essere una commedia di costume nel 1956, pur non particolarmente acuta nemmeno per l'epoca, è oggi una pellicola talmente datata da sembrare preistorica, perfino comica in certi risvolti della trama e certe battute assolutamente implausibili ai giorni nostri. Ciò che maggiormente disturba di questo Donne sole è, naturalmente, il fallocentrismo patriarcale della società italiana dell'epoca, sicuramente reale ma anche un po' troppo esasperato nella sceneggiatura che il regista Vittorio Sala, da un suo soggetto, scrive insieme a Sandro Continenza, Adriano Baracco e Ottavio Alessi – e già il fatto che quattro uomini vogliano dare un'idea dell'universo sentimentale femminile è abbastanza discutibile. Chiuso qui il capitolo etico-morale, il lavoro risulta comunque piacevolmente confezionato con una fotografia a colori (Aldo Giordani) tutt'altro che scontata per il 1956 in cui il film esce; tra gli interpreti si possono inoltre segnalare Eleonora Rossi Drago, Gianna Maria Canale, Luciana Angiolillo, Ettore Manni, Antigona Costanda, Paolo Stoppa, Evi Maltagliati e Ignazio Leone (con una comparsata, non accreditato, di Enzo Garinei): tutto sommato non male. Partendo da un insieme di spunti sul medesimo tema, Sala fa il possibile per mettere insieme un prodotto sufficientemente coeso e per dare una profondità ai suoi personaggi; per quanto ci si sia volontariamente incanalati sulla scie de Le amiche (1955) che Michelangelo Antonioni aveva licenziato pochi mesi prima, gli esiti sono – manco a dirli – ben distanti da quelli ottenuti dal regista ferrarese. 3,5/10.
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