Regia di Fabio Carpi vedi scheda film
Non lo ricordo nei dettagli. La visione risale a parecchi anni fa. Ma il fatto di parlare di quello che si è sedimentato dentro di me non mi dispiace. E' un film sui rapporti. Dove il gruppo (in questo caso il quartetto, ma avrebbe potuto essere una gang) è il contenitore delle dinamiche interpersonali che sono l'argomento principale del film. Il confronto tra la tradizione e le novità, tra età differenti e diversi stati di partecipazione alla vita (rassegnazione ed entusiasmi; regole e trasgressioni; filologia musicale e attualità interpretativa).
Molto ben sviluppati anche i caratteri di alcuni dei personaggi protagonisti.
E' l'avvicendamento di un giovane all'interno di una formazione di musica cameristica composta da tre persone di età avanzata. Il quarto strumentista viene scelto da loro (e anche questo momento è ben descritto) per la sua competenza ma anche, in fondo, per quella luce di "nuovo" che rappresenta.
Non ricordo nemmeno un pezzo in particolare. Anche questo, per me che sono un melomane e scrivo, per professione e piacere, di musica classica e lirica, è fatto positivo. Mi indica l'equilibrio anche in questo senso. Ed è piuttosto raro vedere, e ascoltare, un film che mantenga equilibrio. Per esempio, the blues brothers è un film molto bello di cui si ricordano benissimo le musiche perché protagoniste. Qui, nonstante il soggetto sia basato su una formazione musicale, la musica è uno degli elementi importanti del film senza predominare.
Aspetto, con ansia, di poterlo rivedere qualche volta in più...
Ricordo i loro persongaggi, più che la loro interpretazione. Per me è un fatto molto positivo... ma voi prendetela come volete.
No, non la posso certo valutare a tanti anni di distanza... A naso la ricordo come buona. Intelligibile, almeno!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta