Regia di Grigorij Ciukraj vedi scheda film
Un regista che ha puntato molto sul melodramma, e spesso facendo conto con una retorica politica che ha appesantito le sue operazioni. Qui siamo in una storia che si rifà ai tempi della post rivoluzione, il racconto non riesce a prendere quota sempre prigioniero di facili trabocchetti di cinema di regime, anche se il regista si protesta in altri momenti come pioniere di un cinema nuovo e più libero. La sua storia è vittima di caratterizzazioni che rasentano il ridicolo, da cinema di altri tempi,e tutto ancorato a posizioni ideologiche scoperte, che rendono nullo un significato sentimentale. Le scene a colori sono belle e significative, ma non si può fare un cinema documentario proponendo questa trama. Questo regista ha nella filmografia, da noi conosciuta, esempi sempre di melò, ma sempre molto manierati, se si esclude l'unico esempio più equilibrato e notevole di La Ballata di un Soldato. Qui, non so se la cosa potesse essere peggiorativa, abbiamo un doppiaggio davvero da dimenticare con una protagonista doppiata dalla stessa doppiatrice di Doris Day, che evidentemente non si è accorta che la tipologia del film era nettamente cambiata.
Una storia non omogenia
inizialemnte molto sopravvalutato
bel volto
recitazione impostata malissimo
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