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Gloria!

Regia di Margherita Vicario vedi scheda film

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La recensione su Gloria!

di orsotenerone
5 stelle

Margherita Vicario al suo primo film da regista ci propone il film Gloria!

 

Un dramma ambientato all’inizio del 1800 a Venezia. Una pellicola che senza dubbiosi prestava a poter essere un vero e proprio gioiellino e che invece, si perde nei meandri dell’ovvietà e del didascalismo.

Nella Venezia di fine Settecento, Teresa lavora come domestica in un istituto musicale per educande. L’imminente visita del Papa Pio VII, getta l’istituto in fermento e, mentre il maestro del coro fatica a comporre qualcosa per l’occasione, Teresa scopre uno strumento musicale di nuova invenzione: il pianoforte.

 

Uno dei problemi più importanti del film è il ritmo. Notoriamente non scrivo mai che un film è lento, ma in questo caso è veramente eccessivo. Un’ora e quarantacinque minuti che sembrano tre ore.

Altro nota a sfavore è il sonoro, problema che affligge spesso il cinema italiano, in questo caso c’è proprio un problema di comprensione di parole e di comunicazione.

Nel cast abbiamo Paolo Rossi, un grande attore, che è senza dubbio il migliore in tutta la pellicola. Tra gli altri anche Natalino Balasso e Elio che possiamo dire non sono pervenuti.

 

La protagonista è la francese Galatea Bellugi, sicuramente una ragazza di buon talento, qui non messo del tutto a frutto.

Ed infine abbiamo Veronica Lucchesi (La rappresentante di lista) che interpreta Bettina che merita una menzione particolare perché è sicuramente stata una delle migliori nel film, l’unico problema è che era fuori parte, cioè non poteva secondo me interpretare quel personaggio.

E’ come chiedere a Pierfrancesco Favino di interpretare Marcellino in Marcellino pane e vino: sarebbe totalmente impossibile.

 

Buona la fotografia e il montaggio che fanno notare le possibilità registiche di Margherita Vicario.

I personaggi sono poco caratterizzati e non c’è ne il tempo ne la voglia di farli conoscere, se da una parte questo è comprensibile perché si vuole sottolineare che sono solo alcune delle tante ragazze.

Dall’altra, avendo inserito comunque alcuni punti storici per ogni ragazza era giusto, secondo me, svilupparli in maniera più completa.

Anche Cristiano, non si capisce chi sia, cosa voglia e perché esista.

 

Il film inizia bene e ci regala una storia che potrebbe essere interessante se sviluppata adeguatamente, purtroppo però con l’andare avanti della pellicola, la storia si perde a favore del desiderio di inviare un messaggio a chi il film lo sta vedendo.

Messaggio oramai bene conosciuto (da Barbie a C’è ancora domani fino ad arrivare a Povere Creature), ma qui quasi nauseante.

Altro messaggio è il forte attacco alla chiesa di ieri e di oggi, un’attacco però gratuito senza un peso specifico e troppo didascalico.

 

Mi spiace, perché a me il film in se non è dispiaciuto, è solo che l’ho trovato “calante”, la scena conclusiva è quel che di peggio poteva esserci.

Un richiamo evidente a Sister Act, ma senza la stessa enfasi e soprattutto senza coerenza per i tempi storici e filmici.

Ripeto, peccato, perché il film poteva essere un gioiellino e invece si perde in un messaggio ripetitivo

 

 

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