Regia di Margherita Vicario vedi scheda film
Un orfanotrofio di ragazze e un pianoforte diventano un'occasione per raccontate una storia di sorellanza, irriverente e scanzonata e la scoperta di una musica che vada oltre lo stereotipo imposto all'epoca.
Margherita Vicario, attrice e cantautrice, esordisce con questo film anche alla regia e lo fa come suo solito con originalità e impegno. Lo stile registico è molto classico, con una macchina a mano che segue le vicende, inquadrature ben misurate e una fotografia dai colori vintage. Il montaggio però accompagna il ritmo, ma senza sconfinare nel videoclip, mantenendo un equilibrio tra narrazione e musica. E poi c'è il suono, protagonista della pellicola. Dal mutismo di Teresa, al rumore delle faccende quotidiane che si innesta a ritmo nella musica diventando musica esso stesso. Inizio brillante, buona la trama, momento commovente sulla voce della Rappresentante di Lista e su una sua canzone, il film si regge sulla bravura delle attrici e sulla musica che diventa insieme alle donne la protagonista assoluta. Una storia di emancipazione, di conquista, un finale scanzonato che unisce stili e allegria, con un papa che urla "Siete tutti scomunicati", verrebbe da chiedergli: per un po' di musica? Basta davvero così poco per fare crollare una fede? Non sarebbe una vera fede, ma c'è stato un tempo in cui probabilmente bastava così poco per crearsi problemi. Un buon esordio, vedremo come si evolverà nel tempo l'estro di questa grande artista.
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