Regia di Hou Hsiao-hsien vedi scheda film
HHH, ovvero il taiwanese Hou Hsiao Hsien, è cineasta di rilievo nel panorama internazionale, premiato con il Leone d’oro a Venezia nel 1989 per “Città dolente” e con il Gran Premio della Giuria a Cannes, nel 1993, per “Il maestro burattinaio”. Hou ha girato alcuni magnifici film sulla propria infanzia e giovinezza, poi sulla storia di Taiwan: con “Millennium Mambo”, presentato a Cannes 2001 e osannato dalla critica francese di tendenza che vede nel regista un campione del cinema di ricerca, inizia una trilogia consacrata alle giovani generazioni. Vicky dal 2011 ci racconta la sua vita di dieci anni prima, cioè di oggi. Lavora in un night ed è divisa tra due uomini, il gelosissimo Hao-Hao, che la sorveglia di continuo fino a rendersi insopportabile, e il misterioso Jack, che si occupa di tante cose, anche poco pulite. Due ambienti, uno stretto appartamento e il locale notturno, molta musica (ma niente mambi, solo techno), un mondo di plastica e di luci al neon, la macchina da presa stretta sui personaggi in lunghi piani sequenza, un episodio finale giapponese tra la neve (è un flashback?), sensazioni effimere, asfissia, inerzia, giovani sradicati in paesaggi chiusi, oscuri, senza memoria. (E anche, parere personale, una sensazione non gradevole di nervoso estetismo.)
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