Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
Questo è l'ultimo dei quattro film interpretati da William Powell sul raffinato investigatore uscito dalla penna di S.S. Van Dine (e se è anche il migliore della serie, lo sideve alla sapiente mano del regista).Curiz era infatti un autore raffinato e sensibile che sapeva molto bene il fatto suo sulelltecniche da utilizzare al servizio delle riprese, che lo portavano a individuare quasi sempre il passo giusto per soddisfare critica e pubblico.
Questa volta ha avuto l'abilità di orchestrare il film con un ritmo davvero infernale, grazie alla sua capacità di prendere al volo ogni pur minima occasione che gli veniva offerta dalla trama, per mettere in esecuzione la scoppiettante pirotecnia delle azioni: assistiamo infatti a un ininterrotto susseguirsi di aperture "a ventaglio", di cambiamenti di fuoco all'interno della stessa inquadratura, di inquadrature sorprendenti realizzate in più di una circostanza con obiettivi deformanti, oltre che di singolari tagli di montaggio (prima che diventassero una modalità di uso corrente), tutti elementi che diventano la ragione d'essere del film stesso.
Un altro elemento di assoluto rilievo (peculiare per altro a tutto il cinema di Curtiz, ma particolarmente evidente in questa pellicola), è la sua capacità di rendere necessari gli oggetti che riprende, fino a farli diventare talvolta persino più importanti dell'elemento umano.
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