Regia di Paul W. S. Anderson vedi scheda film
Ansia e ritmo nella norma.
Quasi più gore che tensione.
Un alone di mistero che aleggia senza allettare
Ed effetti speciali, a mio avviso, neanche troppi evoluti.
Poche idee innovative attratte attorno ad un nucleo duro… a morire (la supremazia dell’I.A. e dell’interesse privato su quello pubblico, oltrechè la frusta famelicità dei non-morti) fanno di questo “primo” Resident Evil un prodotto abbastanza innocuo. Nel senso che, benchè inanelli un minimo numero di sequenze riuscite (quella tratta direttamente da Cube su tutte) non impressiona più di tanto, non colpisce l’immaginazione, né arricchisce l’immaginario dei film del gener fanta-horror (con risvolti apocalittico-complottistici) di sviluppi ulteriori e più avvincenti di quelli dei suoi più (o meno) illustri predecessori.
Ordinaria amministrazione, dunque, che S. Anderson dà in pasto a chi divora videogames, zombie-movies e l’action violento, i quali troveranno “briciole” per i loro denti (EightAndHalf).
Per la serie: chi si accontenta gode (anche perché - osservano molti, ma io non mi accodo - il sex appeal della Jovovic non passa inosservato… contenti loro!).
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