Regia di Alain Corneau vedi scheda film
Buttato nell’afa delle sale deserte, esce dopo due anni l’ultimo film di Alain Corneau, che ebbe un breve (e forse eccessivo) momento di gloria anni fa con “Notturno indiano” e “Tutte le mattine del mondo”. Qui siamo in ambito coloniale, durante la I guerra mondiale: un ufficiale (Patrick Timsit, assai noto in patria) è un valoroso militare incaricato di reclutare soldati in Polinesia per arruolarli nell’esercito francese. Ma a parte lo stupore dei nativi, il vero problema con cui il povero ufficiale deve confrontarsi è un comandante reduce dal manicomio criminale che si è messo a trafficare schiavi, e che è deciso a fargli la pelle per non farsi intralciare nei propri interessi. Per fortuna sull’isola c’è anche una fiera francese che ha rinnegato la patria per vivere con un indigeno, e il di lei figlio, convinto che il nostro eroe sia in realtà il messia indigeno che tutti aspettano. Il filmino si dipana tra personaggi che sono macchiette, uno sfondo storico da fumetto e snodi narrativi mielosi e prevedibili. Non ha grandi pretese, ma per avvincere davvero non è abbastanza picaresco, casinaro, esotico, infantile. E risulta alla fine non sgradevole, ma piuttosto inutile.
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