Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Eve è vittima di disavventure produttive. Sono note le versioni censurate e nonostante circolino alcune copie reintegrate di scene mancanti o tagliate sono evidenti strane cesure e omissis narrativi. Poco importa, il tocco di Losey c'è e soprattutto c'è Eva. Eva/Jean Moreau che è la quintessenza della donna totalmente libera. Libera dal denaro. Non ha bisogni economici. Colleziona regali totalmente inutili, uova (sterili ma intatte), li rompe quando finisce per disdegnarli a dimostrazione che non li necessita, e restituisce il denaro per disprezzo. Libera di muoversi e isolarsi dagli altri a piacimento. Ha 'Una stanza tutta per sè' come scriveva V. Woolf (all'insaputa del 'marito'). Libera dagli altri. Non deve spiegazioni a nessuno. Seduce ma non è seduttiva, le scene di svestizione e provocazione sono solo per sè, e lo spettatore, voyeur per ruolo e definizione. Libera dal sesso come scambio o sottomissione. 'No' è 'no', e quando si da non è mai un cedere o un offrire, e l'atto è privo di romanticismo. Una donna insomma raramente rappresentata nel panorama cinematografico, Eva è la Eva dell'Eden che rifiuta la mela. Libera per sempre. Tyvian e Francesca sono stati cacciati dal paradiso terrestre: destinati a soffrire nelle generazioni a venire, lui nel continuo tormento di consumarsi di passione, lei in continuo tormento per coronare il suo desiderio di romanticismo eppure mai completamente sua, vincolata dai lacci e lacciulioli di relazioni pubbliche e lavoro.
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