Regia di Peter Watkins vedi scheda film
Alle porte del terzo ed ultimo atto del film, in una delle inquadrature più memorabili di Privilege, il regista Peter Watkins cattura l'isteria collettiva dei fan di Steven Shorter, la rockstar protagonista interpretata da Paul Jones, e ce li mostra come degli zombi, inconsapevolmente in anticipo sui tempi; come farà Romero, infatti, Watkins ci racconta la monetizzazione della cultura e la conseguente massificazione ed uniformizzazione del pensiero. Lo fa in modo didascalico e il film, nel 2021, si lascia guardare per la colonna sonora e per un certo fascino del tempo andato, più che per la sua carica dissacrante.
Chi scrive ha apprezzato particolarmente i riferimenti al Quarto potere di Orson Welles, con il quale Privilege condivide il tema del potere dei media sull'opinione pubblica; riferimenti palesi nelle scene di massa, nei fastosi discorsi pubblici dei manager musicali, avvoltoi impomatati sovrastati dall'immagine del loro burattino preparato ad arte, una rockstar svuotata di qualsivoglia carica dirompente.
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