Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
La figlia viziata di un ricchissimo commerciante di ostriche vuole sposarsi con un nobile; ne trova uno decaduto disposto ad assecondarla, ma al suo posto l’uomo manda alle nozze un amico.
Fra i primi lavori girati da Ernst Lubitsch La principessa delle ostriche merita giustamente una menzione positiva in particolare: pellicola divisa in quattro atti da un quarto d’ora ciascuno, racconta con toni comici esasperati, caricaturistici la storia di una viziata ragazza ricca alle prese con una realtà nella quale tutto può permettersi di desiderare, ottenere e poi rompere o abbandonare a piacimento, esseri umani compresi. Gli intenti di satira sociale passano comunque in secondo piano rispetto alla trama comica, ben assestata e basata su due elementi calcolati con precisione: tempi rapidi e vasto utilizzo di comparse, spesso impegnate in elaborate coreografie. Lubitsch comincia a mettere in chiaro le sue capacità nel cinema brillante e lo fa qui appoggiandosi a due usuali collaboratori artistici: il suo co-sceneggiatore Hanns Kraly e l’attrice Ossi Oswalda, già vista numerose altre volte come protagonista di un film del regista tedesco. Gli altri interpreti principali sono Julius Falkenstein, Victor Janson e Harry Liedtke. 6/10.
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