Regia di Leslie Howard vedi scheda film
Nell’estate 1939 un professore di archeologia a Cambridge conduce un gruppo di allievi a compiere una campagna di scavi in Germania: il vero scopo della missione è far fuggire alcuni prigionieri dai campi di concentramento, ma la situazione si complica quando la figlia di un uomo politico polacco chiede aiuto per liberarlo. Leslie Howard dirige, produce e interpreta: una prova ammirevole, da inquadrare nell’attività di propaganda antinazista da lui svolta in quel periodo e suggellata dalla morte per mano di una pattuglia aerea tedesca due anni dopo. Il suo personaggio è affascinante: svagato, sornione, un po’ misogino, sempre capace di mantenere il controllo di una situazione fluida, dove non si può mai essere sicuri di chi fidarsi, ma con la tranquilla certezza della vittoria finale; il cognome Smith suggerisce la normalità di una persona che solo le circostanze storiche si incaricano di trasformare in eroe. Un film che, per la raffinatezza dei dialoghi, meriterebbe di essere ricordato insieme a Vogliamo vivere! e Il grande dittatore. La versione italiana è stata molto tagliata, fra l’altro anche delle due scene in cui il professore dichiara il proprio amore per una statua di Afrodite di cui conserva la foto nel portafoglio.
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