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Yokai Monsters: 100 Monsters

Regia di Kimiyoshi Yasuda vedi scheda film

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La recensione su Yokai Monsters: 100 Monsters

di undying
5 stelle

Primo film di una trilogia giapponese fantastica, girata da un esperto di cinematografia "mostruosa", con effetti speciali spassosi al servizio di un'antologia grottesca, mal scritta e interpretata. Filone adatto a un pubblico infantile, omaggiato da Takashi Miike in due opere: "The Great Yokai War" (2005) e "The Great Yokai War Guardians" (2021).

 

locandina

Yokai Monsters: 100 Monsters (1968): locandina

 

Una tradizione giapponese consiste nel raccontare 100 storie dell'orrore, contraddistinte dalla presenza di spiriti e creature mostruose denominate Yokai. Ogni volta che una narrazione giunge al termine, una candela viene spenta e così via, sino al compimento dell'intero ciclo che deve essere chiuso eseguendo un breve rituale. Seguiamo quindi una delle cento storie, narrata da un abitante del villaggio (Jun Hamamura): racconta ai suoi vicini di una strana esperienza vissuta nella foresta, durante una notte particolarmente buia, quando si è imbattuto in un occhio gigantesco che lo fissava nell'oscurità. Nel tentativo di fuga, un vento lo ha spinto a forza in direzione di Tsuchikorobi, una creatura mostruosa simile a un enorme ciclope peloso. Dopo aver perso i sensi, si è svegliato al mattino senza aver subito alcun trauma fisico. A questo punto si passa agli abitanti di un piccolo villaggio, manipolati da un ambizioso mercante (Takashi Kanda) che, in collusione con un religioso (Ryutaro Gomi), progetta di demolire un santuario e le abitazioni dei residenti, per costruire un bordello. L'unico che può opporsi a tali propositi è un giovane samurai (Jun Fujimaki), vero e proprio paladino degli indifesi. Non manca nemmeno una spettrale storia, ambientata nel periodo Edo, o periodo Tokugawa (1603-1868), girata in prossimità di una funesta località denominata "Lago dei suicidi", nella quale due samurai intenti a catturare carpe "koi", si fanno beffa degli ammonimenti di un monaco circa una maledizione che colpisce chi si azzarda a pescare in quelle putride acque.

 

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Yokai Monsters: 100 Monsters: i due samurai pescatori alle prese con la maledizione del "Lago dei suicidi"

 

Primo film, con titolo originale Yôkai hyaku monogatari, di una fanciullesca trilogia fantastica prodotta dalla Daiei (la stessa a cui si deve il capolavoro di Akira Kurosawa, Rashomon), seguito da Yôkai daisensô (1968) e Tôkaidô obake dôchû (1969). La tecnica utilizzata per girare la pellicola è nota, in gergo cinematografico, come "tokusatsu": per la maggior parte si tratta di riprese effettuate con attori in costume e marionette (in questo caso saltellanti e in volo), ma non mancano nemmeno sequenze realizzate seguendo la metodologia più classica del disegno animato (cartoon), tipo quella che introduce il delirante, involontariamente (?) comico, "Umbrella Monster". Dirige Kimiyoshi Yasuda (1911 - 1983), all'epoca un veterano della cinematografia mostruosa nipponica (da intendere spesso in tutti i sensi), regista che verrà omaggiato da Takashi Miike quando realizza l'allucinante duetto The Great Yokai War (presentato al Festival di Venezia come La guerra dei fantasmi, 2005) e The Great Yokai War Guardians (2021). Ai testi, Tetsurô Yoshida, lo stesso autore della precedente, inenarrabile, trilogia sulla statua gigante animata Daimajin. Se da una parte risaltano pochi effetti speciali che hanno saputo resistere nel tempo (la moglie del samurai con collo estensivo alla Mr. Fantastic, ombrelli antropomorfi ballerini muniti di un solo occhio, lingua lunghissima e una gamba), Yokai Monsters: 100 Monsters è uno dei tanti film giapponesi osannato dai fanatici della cinematografia orientale (si vedano le supervalutazioni sull'imdb), cioè di quelli in grado di garantire sbadigli ripetuti e intrattenibili nello spettatore medio. Girato senza ritmo, con macchina da presa quasi fissa o in leggerissimo movimento, soffre di una sceneggiatura disorientata, con inserimento di due o tre brevissimi sketches (simpatico solo quello dei due samurai pescatori) sul soggetto principale. Non appartiene a un genere specifico, non offre scontri o combattimenti tra samurai ma si dilunga in noiosi dialoghi e penose interpretazioni tra i residenti del villaggio preso di mira dal costruttore. La sua visione, però, sicuramente farà la gioia di ogni fanciullo che abbia meno di otto anni.

 

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Yokai Monsters: 100 Monsters: foto di gruppo dell'allegra compagnia 

 

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Yokai Monsters: 100 Monsters: in primo piano "Umbrella Monster", il mostro più strano mai concepito 

 

Yokai Monsters: 100 Monsters (Kimiyoshi Yasuda, 1968) - V.O. con sottotitoli in lingua inglese 

 

F.P. 14/08/2023 - Versione visionata in lingua giapponese (durata: 80'06")

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