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Shiner

Regia di John Irvin vedi scheda film

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La recensione su Shiner

di bradipo68
8 stelle

Il sogno di diventare qualcuno si infrange su una sconfitta in un ring londinese.Impresario che ha organizzato anche incontri truccati(e la polizia gli sta alle costole,lo vogliono arrestare ma lui li convince a procrastinare l'arresto per l'incontro dela sera) è in pista per l'incontro del figlio contro un pugile di buona levatura.E'il sogno di affrancarsi da un sottobosco fatto di ordinaria disperazione,di progredire finalmente da una vita vissuta all'insegna di mezzucci non sempre leciti per sopravvivere.Ma l'incontro va male e tutto precipita.Lui ha l'impressione che il match sia truccato e comincia ad indagare selvaggiamente,gli uccidono il figlio mentre lui gli sta parlando e la situazione poi mano mano si ingarbuglia fino ad arrivare ad un finale senza speranza.E'una storia di perdenti in cui quello che non ci rimette le penne è quello più fortunato,no quello più bravo o che abbia dimostrato particolari doti,non ultime quelle morali.Una guerra tra poveri in cui una vendetta da parte di un mediocre galoppino si trasforma in un bagno di sangue.Caine memore del suo passato in film noir di grande spessore(uno per tutti Carter) cesella un personaggio sgraziato,difficile da trattare,testardo come un mulo incapace di arrendersi anche di fronte all'evidenza.E l'evidenza è che l'incontro era regolare,era il figlio a non essere adeguato alle sue aspettative di padre padrone capace di incutere paura solo con uno sguardo.E la paura con cui ha imbarbarito anche i rapporti familiari determina la tragedia.Il film è geometrico nel suo spargere sorda disperazione in un gruppo di perdenti.E la situazione è ancora più tragica perchè molti dei chiamati in causa non sanno quanto sono perdenti.Il cinema inglese in questi ultimi anni ha portato alla ribalta questo tipo di storie,perfette per esempio per le corde urlanti di un Guy Ritchie ma Irvin,da vecchio leone sceglie un timbro più vicino agli anni 70 con un occhio rivolto anche alle geometrie del noir francese melvilliano soprattutto per come sono caratterizzati i personaggi.Non è un film pienamente riuscito ma vive di ottimi momenti e di colpi di scena ben assestati,con dei grandissimi attori impegnati a mettere a nudo tutto il male che c'è dentro di loro.Un esercizio di stile ingiustamente passato inosservato,forse proprio per questo suo ancorarsi in maniera così ostentata al passato....

Su Matthew Marsden

non male

Su Frances Barber

piuttosto brava

Su Martin Landau

parte in sottotono

Su Michael Caine

personaggio titanico,sgraziato,un loser che ha la tragica sventura di non sapere di esserlo

Su John Irvin

regia di spessore,un film old style diretto da un valido vecchio leone

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