Regia di Gary Fleder vedi scheda film
Tratto nientemeno che da un racconto di quel genio assoluto di Philip K. Dick, "Impostor" di Gary Fleder è la tipica produzione sci-fi di pregevole fattura che però risente di una certa mancanza di polso nella gestione della storia. Incerto sul registro da tenere e probabilmente disorientato dalle mille sfaccettature suggerite dall'estro visionario di un grande autore, l'onesto regista di film come "Il collezionista", "La Giuria" od il mediamente sottovalutato "Cosa fare a Denver quando sei morto", si lascia qui andare a scelte e soluzioni narrative convenzionali consegnadoci così la storia di un uomo braccato, in fuga dal suo stesso governo in quanto sospettato di essere un replicante alieno inviato da Alpha Centauri per uccidere un cancelliere terrestre. Una specia di "Fuggitivo" del futuro in cui le paranoie di Dick sul confronto fra civiltà, lotta sociale, crisi d'identità e disagio esistenziale s'intuiscono a malapena a vantaggio di un andamento action sicuramente messo in scena con gusto ed attenzione ma un poco sterile e non sempre avvincente nonostante un finale di buon impatto. Buona la prova di Gary Sinise, malleabile come al solito, così come quella della sua implacabile nemesi Vincent D'Onofrio sempre a suo agio quando si tratta di villain o presunti tali. Peccato non aver approfondito meglio il personaggio di Madeleine Stowe, musa cinematografica degli anni '90 poi precipitata in un oblio televisivo di cui non si vede ancora la fine.
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