Regia di Raja Gosnell vedi scheda film
Troppo simili agli originali o sottodimensionati, sbiaditi, impoveriti. I film che trasformano i protagonisti dei cartoon in personaggi in carne e ossa oscillano tra queste due polarità. Il live-action comporta più rischi teorici e stilistici dei film-fumetto che hanno soprattutto il problema di dare profondità narrativa a un immaginario costruito su immagini coloratissime, scatenate sul versante della fantasia e scandite da tavole-inquadrature già “montate”. Gli episodi di “Scooby-Doo”, nati alla fine degli anni ‘60, come altre produzioni seriali di Hanna e Barbera, funzionano egregiamente con la ciclicità, la linearità, la riproducibilità tipiche dell’estetica televisiva. Hanno il pregio, non esclusivo, di aver introdotto temi horror e una suspense allo sciroppo, in un prodotto per bambini. E proprio i bambini, più degli adulti, possono essere gli spettatori-critici più competenti per giudicare questa versione cinematografica assemblata con un certo piglio produttivo e con un modesto sforzo creativo. Il cast è da prodotto per teenager ma le intenzioni non fanno il target. L’avventura non è né più stravagante né più elaborata né più avvincente di una normale puntata Tv. Gli attori somigliano come statue di cera ai loro modelli disegnati. Linee prive di spessore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta