Regia di John Woo vedi scheda film
La combatterono in migliaia, la guerra sul fronte del Pacifico, ma la vinsero in quattrocento. Tanti erano i guerrieri navajos che parlando la loro lingua confusero i giapponesi e mantennero i contatti tra teste di ponte e quartier generale, permettendo avanzate e sfondamenti. Nicolas Cage (che recita come Sylvester Stallone in “Rambo 3”) ha il compito di proteggere il “codice”, ovvero il pellerossa Adam Beach: vigila sulla sua incolumità ma è pronto a farlo fuori affinché non cada in mani nemiche. Però è difficile immaginarsi assassini di un amico. Ragione, passione e buoni sentimenti: partendo da una pessima sceneggiatura, piena zeppa di banalità patriottiche, John Woo celebra con “Windtalkers” il canto del cigno del suo cinema. Hollywood ha corrotto il talento, costringendo l’aquila a volare in un tinello e piegando lo sguardo inedito di un cineasta eccezionale alle visioni precotte del modello-blockbuster. Woo voleva dare alla “sua” guerra un respiro documentaristico, ma non ci frega nulla che il regista di “Bullet in the Head” rifaccia (malissimo) il soldato Ryan. E poi, seppur cinese, il nostro ha le stesse iniziali di John Wayne: inconcepibile che riprenda la fordiana Monument Valley per dissolvenze incrociate e stacchi turistici. Peggio di Zalman King.
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