Regia di Simon Wincer vedi scheda film
Un’antica leggenda asiatica narra che il ricongiungimento di tre teschi scolpiti rispettivamente in oro, giada e argento dia origine ad un’arma potente e distruttiva, ricercata da avventurieri di ogni sorta. A vegliare sul favoloso tesoro ed impedire che possa cadere nelle mani sbagliate vi è da quattro secoli un misterioso difensore mascherato, noto come Phantom o “Ombra che cammina”.
Concepito e prodotto qualche anno prima dell’esplodere del fenomeno dei supereroi marvelliani sbanca botteghino, l’onesta e un po’ ingenua pellicola del regista televisivo Simon Wincer, con protagonista un atletico e non troppo espressivo Billy Zane, noto soprattutto per il ruolo di antagonista in Titanic, inscena le avventure di un paladino del bene ante litteram, diviso tra la intricata giungla indiana e le affollate metropoli occidentali.
Siamo nel 1938, vigilia della seconda guerra mondiale, il clima politico si sta surriscaldando, gli equilibri tra le potenze vacillano, ma il turbolento contesto storico è uno sfondo sfocato e poco approfondito, sebbene non manchino gli echi di una corsa agli armamenti e di spionaggio internazionale.
Phantom è ricco, ha una laurea accademica, non ha alcun super potere, tanto meno possiede complesse tecnologie, può contare solamente sulla furbizia e la forza fisica, e come il classico degli eroi ha un unico punto debole, una ragazza che ama ma che ha dovuto abbandonare insieme alla carriera e alla vita agiata per dedicarsi alla missione tramandata dai suoi antenati.
L’azione, l’ambientazione storica e gli scenari, soprattutto nella prima parte, richiamano molto - e non si capisce quanto volutamente - Indiana Jones e il tempio maledetto, ma non si può affermare che il protagonista, abbastanza insipido nonostante la prestanza, o la storia, abbastanza scontata e abbozzata, e non sufficientemente divertente o spettacolare, abbiano lo stesso appeal. Intrattenimento leggero e dimenticabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta