Regia di James Watkins vedi scheda film
AL CINEMA
Una spensierata vacanza estiva tra le amene vallate fiorite di un bucolico Centro Italia permette ad una famiglia americana trasferitasi a Londra per ricominciare professionalmente e sentimentalmente, e composta da due giovani genitori un po' in crisi ed una bimba ansiosa, di fare amicizia con un'altra di origine inglese, formata da una coppia affiatata, caciarona e spiritosa ed un bimbo un po' taciturno, ma assai educato.
Quando questi ultimi si mettono in contatto mesi dopo con la prima famiglia e li invitano a trascorrere un weekend a casa loro, questi ultimi si lasciano convincere con una certa facilità, mossi da un certo entusiasmo di fondo, utile anche a ritrovare quell'affiatamento tra coniuge parzialmente vanificatosi a seguito di una crisi non ancora completamente catalogata come trascorsa.
Arrivati in loco, i tre ospiti trascorreranno solo poche ore prima di rendersi conto che i ricordi della precedente vacanza in Italia non sembrano più coerenti col comportamento bizzarro e spesso volgare dei loro amici e padroni di casa, molesti ed irriverenti, se non proprio volgari ed isterici, in grado stavolta di mostrare un lato della loro intimità familiare che lascia sempre più trasaliti gli invitati.
Al punto da indurli a lasciare nottetempo la casa che li ospita, all'insaputa dei loro amici.
Ma, come in ogni horror che si rispetti, un contrattempo, ovvero il solito capriccio della figlia, farà si che la fuga abbia una svolta indesiderata, riportando gli invitati "ingrati" in quel focolare domestico che si rivelerà del tutto letale e depositario di storie di malcelata follia senza precedenti.
Il successo del film originale, Speak no evil, stesso titolo e stessa storia (ma finale differente e più composito stavolta) ha indotto il regista (anche attore) danese Christian Tafdrup ad cedere in tempi record i diritti ad un produttore Usa, ed ecco che Speak no evil torna con questo per un instant remake americano, forte di una carismatica star del calibro di James McAvoy, luciferino e perfetto nel ruolo del perfido ed inquietante padrone di casa.
Anche stavolta la vicenda, che porta la regia del non particolarmente eccelso ma diligente James Watkins (suoi Eden Lake - 2008, The woman in black - 2012, Bastille Day - 2016) è strutturata e condotta attraverso una narrazione sempre in crescendo, gestita a suon di colpi di scena, clamorose disattenzioni delle vittime che finiscono per meritarsi la fine che lo spettatore che ha già visto il film originale danese ormai si aspetta.
Inganni, ingenuità, disattenzioni fatali che appaiono astutamente scanditi ed orchestrati, ora ancor più che nell'originale, per imbrigliare lo spettatore entro maglie sempre più viranti al sadico, seguendo un filo narrativo che si snoda attraverso soluzioni di fatto quasi sempre pretestuose e non del tutto convincenti convincenti.
Ma gli americani fanno anche di peggio dei danesi, che comunque costruirono un film malvagio, urticante, furbo ma anche spietato.
Con un tipico atteggiamento made in Usa che non tollera nudità o visioni oscene, ma accetta la violenza perpetrata come giusta reazione ad una offesa e legittima difesa in uan situazione di emergenza, il remake trova una sua via di soluzione che, pur non potendo svelarla in questa sede, non è per nulla dififcile da immaginare.
Il cast si rivela piuttosto valido, ed annovera tra gli altri, oltre al già citato, istrionico e muscolare James McAvoy, anche la dolce ma assai combattiva e risoluta Mackenzie Davis e l'incespicante e fragile Scoot McNairy.
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