Regia di Adam Wingard vedi scheda film
Un King Kong col mal di denti, solo e senza simili con cui interagire, finisce in un mondo sotterraneo, assieme a un gruppo di esploratori umani, dove trova nuovi pericoli e persino una famiglia, mentre Godzilla si rigenera per diventare più forte, difendendo persino la nostra capitale e dormendo dentro il Colosseo.
Un King Kong col mal di denti, solo e senza simili con cui interagire, finisce in un mondo sotterraneo, assieme a un gruppo di esploratori umani, dove trova nuovi pericoli e persino una famiglia di gorilla giganti, con gorillino che adotta, mentre Godzilla si rigenera per diventare più forte, difendendo persino la nostra capitale e dormendo dentro il Colosseo (che si creda un po' Russull Crowe?). Quinto capitolo della saga in cui Godzilla è una comparsa, che serve solo per la scazzottata finale, che è davvero fatta bene a modino. C'è, infatti, troppo Kong, come ci sono troppe scene con gli umani (sia esploratori, che indigeni), inoltre, l'avversario da battere è assai dimenticabile. Potabile, perché ricorda i film giapponesi sui mostri degli anni'60-70, quelli colorati e un po' camp, quelli dove i giganti del titolo non erano minacce ma alleati degli umani. La differenza è che dentro i costumi di Kong e Godzilla, in quelle storie vintage, c'erano dei figuranti, non erano fatto in CGI. Film che non è un capolavoro, ma fatto solo per spegnere il cervello, per tornare bambini e divertirsi coi mostri che si picchiano. Se lasciassero più spazio ai mostri, secondo me, farebbero bene, gli umani coi loro dialoghi complicano e allungano troppo il brodo, perché fra i due giganti c'è pure la super-falena Mothra, che è buona e ha le sue belle scene. Il tutto sembra un capitolo interlocutorio, prima di qualcosa di più grande, e questo era solo il sequel del film precedente, che era più succoso.
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