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Metropolis

Regia di Rin Tarô vedi scheda film

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La recensione su Metropolis

di FilmTv Rivista
6 stelle

Nel 1949 Osamu Tezuka, senza aver mai visto il film di Lang, decise di trasformare “Metropolis” in un manga. Dopo oltre oltre cinquant’anni Rintaro, un allievo di Tezuka , chiude il cerchio e trasforma il manga di nuovo in un film. “Metropolis” assomiglia alla New York degli anni ’40 e come nel film di Lang mantiene una parte sotterranea, abitata dai più poveri e dai robot, e una di superficie interdetta ai robot anche con la violenza. Mentre si costruisce in superficie lo Ziggurat, sorta di Torre di Babele ipertecnologica voluta dal Duca Red, nell’ipogeo uno scienziato sta mettendo a punto Tima, robot che fa le veci della Maria di langhiana memoria, e che nei piani del Duca è destinata a governare su Metropolis. Il cattivo è Rock, figliastro del Duca, che vuole eliminare Tima, salvata dal giovane e dolce detective Ken’ichi. Tima però è cambiata e inizia a distruggere l’umanità. Solo l’affetto di Ken’ichi può fermarla e sarà proprio lui a costruire un nuovo futuro nel segno dell’integrazione tra uomini e robot. Portare su pellicola il manga di Osama Tezuka era un’impresa ardua, ma Rintaro astutamente si è rivolto al cinema e alla letteratura, saccheggiandoli a piene mani. Molto suggestiva la sua Metropolis, la cui vicinanza con New York è sottolineata da una colonna sonora jazz Dixieland mentre un’inattesa “I Can’t Stop Loving You” di Ray Charles sottolinea l’inizio della distruzione e lo Ziggurat ha uno schianto che ricorda quello delle Twin Towers. Film affascinante ma furbo e molto più vicino a “Final Fantasy” di quanto non si creda.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 26 del 2002

Autore: Fabrizio Liberti

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